A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Rudi Garcia ha tenuto la sua conferenza stampa alla vigilia di Bologna-Napoli presso il Centro Tecnico Konami di Castel Volturno.
Domani a Bologna 100 panchine in A e anche 100 giorni dal suo insediamento a Napoli, i 100 giorni chiesti da lei…
Ci siamo tra 100 partite e 100 giorni.
Ci fa un bilancio o almeno un focus?
100 partite sono una media importante. Quanto a risultati conta vincere la 100esima partita. Circa i miei 100 giorni a Napoli sono contento di guidare questa squadra e questo gruppo fantastici, quando lavoro con il mio staff siamo motivati. Restiamo anche concentrati al 100% per domani per il resto non ho niente altro da aggiungere.
A che punto è la sua idea di calcio a Napoli e che ostacoli sta incontrando: tecnici, fisici (infortuni), ambientali?
Infortuni: un allenatore spera sempre di avere tutta la rosa a sua disposizione ma non è possibile perché ci sono sempre degli infortunati. Dal resto siamo una squadra offensiva e abbiamo sempre fatto gol in partita e potevamo anche farne di più, anche a Braga ma ci vogliono anche dei millimetri dalla propria parte… in campionato abbiamo preso 5 gol, troppi ma abbiamo anche sofferto solo 8 tiri nello specchio della nostra porta, non è che siamo fuori posizione ma ci vuole più efficacia difensiva. Sul gioco possiamo migliorare anche se abbiamo fatto buoni passaggi – anche nel primo tempo contro la Lazio. Abbiamo sbagliato il secondo tempo contro la Lazio non facendo risultato, che se avessimo fatto oggi staremmo benissimo. Solo il secondo tempo con la Lazio ci ha messo in difficoltà, perdendo in casa, il che non va mai bene. Da queste sconfitte interne bisogna recuperare e andiamo a Bologna per quello, per vincere, sapendo che il Bologna è una buona squadra. Ammiro Thiago Motta, lo ammiravo come giocatore e lo ammiro ora come allenatore. È una squadra il cui gioco è di qualità. Noi abbiamo recuperato, siamo concentrati per star bene sul piano fisico. Alcuni giocatori devono tornare al 100% ma stiamo bene.
Era chiaro che sarebbe stato difficile dopo lo scudetto ma dal punto vista ambientale non sente una punta di severità alla luce anche della vittoria in Champions. Cioè si coglie una certa insoddisfazione, come se si ingigantissero i difetti della squadra, dimenticando i pregi anche di una sola vittoria. Non sente una ventata di pregiudizio nei suoi confronti?
Guardando i nostri tifosi ogni qualvolta che vado in città mi incoraggiano sempre e mi dicono che sono con me quando parlo con loro. Lavoriamo ogni giorno, la partita a Braga l’abbiamo vinta meritatamente. È ovvio ma era possibile mettersi a riparo facendo più gol e questo non avrebbe aperto alla possibilità di vedere il cosiddetto bicchiere mezzo vuoto. Vincere in Champions fuori casa non è mai ovvio e noi lo abbiamo fatto. Aspetteremo poi la sfida al Real coi nostri tifosi al Maradona ma ora occorre tornare al pane quotidiano che è molto importante. Non siamo contenti di essere quinti, vogliamo tornare ai primi 4 posti che vuol dire vincere domani.
Nella terza delle sette gare, parliamo di metodo: è propenso a una rotazione di uomini di partita in partita oppure tra i 60 e i 30 minuti? Metodo in generale o i singoli?
Ho una rosa forte, specie in attacco e posso cambiare giocatori e tenere sempre alta la qualità sapendo che il nostro gioco prevede degli esterni più esposti perché attaccano e devono anche difendere. Ne è un esempio Poliltano che ha fatto un grande inizio di stagione e non ha mai finito le partite ma quando è stato disponibile le ha iniziate tutte. Vuol dire che rotazione ci può essere tra una partita e l’altra ma anche nella stesse partita. Chi inizia e chi entra nel secondo tempo per migliorare la squadra lo fa per far recuperare, per dare minutaggio. Con lo staff abbiamo riflettuto, ci sono tante partite e a partire da domani a Bologna le partite saranno ogni 3 giorni. Non si potrà sempre iniziare con lo stesso 11 e finire con lo stesso 11, i ragazzi lo sanno, conto su tutti loro, ci vuole un atteggiamento di squadra, collettivo, che tutti devono avere.
Ha parlato di continuità all’interno della stessa partita: come ci sta lavorando?
Gestire tutta la gara nella nostra gestione: quando si fa un primo tempo contro la Lazio così bello non dobbiamo nel secondo tempo fare meno bene o tanto meno bene come abbiamo fatto. La nostra squadra deve essere in grado di attuare i suoi principi: possesso palla, occasioni da gol pressing alto ma deve essere brava anche quando vinciamo come a Braga. Con più spazi da sfruttare ci mettiamo più bassi – a volte le squadre che incontriamo sono tutte schierate e gli spazi li dobbiamo creare noi - e trovare più occasioni. Un po’ come è successo a Frosinone.
Dato: una squadra che concede meno tiri all’avversario in Europa ma segna poco. Poi con l’assenza di Rrahmani e l’ingresso di Ostigard si cambia qualcosa nell’atteggiamento?
Amir è un punto forte della nostra squadra ma sono anche molto contento di Leo, l’ho voluto tenere a tutti i costi, era sollecitato, voleva giocare e andare via. Invece sono contento di averlo convinto a restare. È un difensore forte di testa, di mentalità eccezionale, sono contento che prenderà il seguito di Amir. Siamo solo in tre nella linea centrale e mi devo inventare un quarto. Se serve abbiamo anche Natan, quindi siamo tranquilli con due mancini che possono iniziare la striscia di queste tre partite, sperando sempre nel recupero di Amir. Lui peraltro aveva già un infortunio con il Kosovo e ci fa un po’ male sapere che ha giocato 90 minuti in Nazionale due volte e con noi solo 10 minuti… andiamo avanti. Non conoscevo la statistica dei 5 gol presi in campionato con solo 8 tiri nello specchio, ci si è messa anche un po’ di sfortuna per noi e fortuna per gli avversari, un po’ di mancanza di determinazione e penso a Genova anche al primo gol… sono episodi che non possiamo gestire. Non ci lamentiamo, la squadra difende bene in 11 e continuiamo così perché se subiamo pochi tiri nello specchio prenderemo meno gol e sarà più facile vincere.
Anguissa: le sue difficoltà, la poca brillantezza e la scarsa condizione: Cajuste può essere un’ opzione e poi si aspettava un Anguissa deludente in questo inizio?
Jens dobbiamo recuperarlo perché non era disponibile per Braga vediamo oggi se può tornare o no in gruppo. Frank ha fatto cose buone, altre di livello meno importante e ci aspettiamo tutti le sue performance, ha fatto una stagione pazzesca l’anno scorso, normale che ci aspettiamo sempre il meglio. I giocatori non sono macchine ma dipendono anche da preparazione, dai momenti. L’importante è che stia bene fisicamente: ritroverà in fretta il suo livello, non sono preoccupato.
De Laurentiis le ha chiesto di rivincere lo scudetto o di arrivare tra le prime 4?
Come ho detto a inizio stagione, un club come il Napoli deve giocare la Champions ogni anno e finire tra le prime 4 ma ovviamente quando sei campione d’Italia l’ambizione è difendere con gli artigli lo scudetto cucito sul petto, poi vediamo. Al momento siamo quinti e questo non ci va.
Si immagina molti cambi?
Alcuni sì ma la squadra non sarà stanca, possiamo anche ripartire gli stessi e gestire in corsa, ci sarà anche da dare freschezza alla squadra. All’inizio non servirebbe ma è possibile.
Il Bologna adotta un 4 3 2 1 a partire dalla gara con la Juve, lei si schiererà specularmente o adotterà sempre il 4 3 3?
Il nostro modulo? Come base è sempre il 4 3 3 ma mi piace che con gli stessi 11 in campo posso usare differenti moduli senza cambio. Domani forse sarà così con l’11 che inizierà.
Migliorare nel gioco e poi si segna poco: Osimhen rimane a volte troppo solo, la squadra appare troppo lunga: sarebbe il caso di tenere le linee più compatte per aiutare Osi e Kvara per farli giocare diversamente?
Spero Kvara trovi il gol al più presto anche se come gli ho detto se si fissa sul gol non lo fa, deve invece giocare, esser leggero nella testa e aver piacere nel gioco e anche a saper difendere la squadra, cosa che vale per tutti. Così tornerà al gol e alla fiducia. Victor, spero che alla vista di tutte le occasioni avute col Braga avrà sempre le stesse occasioni domani e in seguito, e che farà almeno un gol o due a partita. Victor è un attaccante tra i migliori in Europa per cui sono tranquillo della sua efficacia.
A Braga la squadra è apparsa troppo bassa a fine partita: il Bologna è una squadra che gioca molto similmente, che riparte dal basso e che ha un buon possesso palla: cosa fare per evitare un finale non nelle corde di questa squadra, cioè abbassarsi troppo?
Non è un problema abbassarsi troppo ma perdere palloni pericolosi che ti comportano disequilibrio. Il palo e il gol presi alla fine a Braga, sì, ma poi non ricordo che Meret abbia fatto grandi cose anche se abbiamo subito troppi tiri, a contrario di quanto accaduto in campionato. Non dobbiamo dare opportunità all’avversario quando abbiamo palla noi e noi l’avevamo palla. Occorre fare scelte più precise in attacco o in difesa quando abbiamo palla.
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